L’Agenzia delle Entrate, con la risposta ad interpello 6 giugno 2024, n. 130E, interviene in merito all’individuazione del trattamento fiscale applicabile alla somma oggetto di indennità risarcitoria erogata a seguito di una sentenza.
Nel ricordare che il risarcimento danni può configurare, alternativamente, un danno emergente (esente) o un lucro cessante (imponibile), nel documento di prassi, assunto che l’indennità risarcitoria ”ristora per intero il pregiudizio subito dal lavoratore, comprese le conseguenze retributive e contributive”, l’Agenzia ha ritenuto che l’indennità sia qualificabile quale risarcimento del danno consistente nella perdita di redditi di lavoro dipendente e come tale abbia una valenza sostitutiva del reddito non conseguito, risultando pertanto imponibile ai fini fiscali.